Filippo Smaldone (Napoli, 27 luglio 1848 – Lecce, 4 giugno 1923) è stato un presbitero italiano, fondatore della congregazione delle suore Salesiane dei Sacri Cuori per l’educazione dei sordomuti. Beatificato nel 1996, è stato proclamato santo da papa Benedetto XVI nel 2006.
Nacque a Napoli, primo figlio di sette, da Antonio e Maria Concetta De Luca, una famiglia agiata nel quartiere di Borgo Loreto, nel 1848, un periodo di grandi cambiamenti politici e contrasti sociali, che videro il crollo della monarchia Borbonica, a cui la famiglia di Filippo era fortemente legata, per fare spazio al nascente regno d’Italia, e le difficoltà in cui si trovò la Chiesa napoletana per l’esilio dell’arcivescovo Sisto Riario Sforza, che influirono non poco sul suo percorso, ostacolato sin dagli albori.
Nel 1858 riceve la prima Comunione in anticipo alle consuetudini e dopo quattro la Cresima, dove avverte la vocazione al sacerdozio, grazie anche al nuovo modo di fare catechismo, più vicino al popolo, di sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
Ma le trasformazioni politiche e sociali[Quali? Perché?] avvenute gli impongono il seminariato da esterno dal 1863 al 1868.
Purtroppo gli studi furono il suo cruccio, arma di denigrazione del nuovo clero napoletano, che lo giudicò scarsissimo di talento ed insufficiente a proseguire gli studi, costringendolo a scegliere di farsi incardinare in un’altra diocesi. Lui sceglie quella di Rossano dove grazie alla stima dell’arcivescovo Pietro Cilento, per le sue alte doti di uomo di carità, viene consacrato sacerdote nel 1871, per poi essere reintegrato finalmente a Napoli nel 1876.
In quell’anno, ancora convalescente dopo essere guarito dal colera, aveva definito le Regole per la nascente Congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori, un progetto accarezzato lungamente e che vide finalmente muovere i primi passi nella primavera del 1885, quando insieme a don Luigi Apicella parti per Lecce a fondare il primo Istituto per Sordomuti. Il 27 gennaio 1895 Mons. Salvatore Luigi Zola approva le Regole e nel 1889 Apicella cede la casa di Lecce a Filippo che ne divenne direttore.[4]
Il suo impegno e la sua opera possono essere tranquillamente accostate a quelle di Luigi Orione e Luigi Guanella
La sua opera di sostegno ed educazione morale dei sordomuti gli valse, tra l’altro, la decorazione Croce pro Ecclesia et Pontifice e la nomina a canonico della Cattedrale di Lecce.
Ammalato di diabete, morì il 4 giugno 1923 nella città salentina dove operò per gran parte della sua vita.
Il culto
Fu papa Giovanni Paolo II a volere la beatificazione di Smaldone, avvenuta il 12 maggio 1996, mentre papa Benedetto XVI, il 15 ottobre 2006, durante una cerimonia solenne in Piazza San Pietro, lo proclamò santo, insieme a Rafael Guízar Valencia, Rosa Venerini e Théodore Guérin. Le sue spoglie sono custodite presso la cappella della Casa Madre delle suore salesiane a Lecce (Chiesa della Madre di Dio e di San Nicolò)
Fra i tanti fatti straordinari attribuiti all’intercessione dell’allora Servo di Dio Filippo Smaldone, quello che ha consentito la sua beatificazione è la guarigione improvvisa da stomatite ulcerocancrenosa di Ruggero Castriota che, nato il 12 febbraio 1930 a Manfredonia, nell’aprile 1937 era stato ricoverato in condizioni gravissime all'”Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII” [questo è il nome moderno dell’ospedale; Giovanni XXIII è eletto papa nel 1958] di Bari. La guarigione, esaminata dalla Congregazione delle cause dei santi, fu giudicata scientificamente inspiegabile dalla Consulta Medica, quindi la Commissione dei Teologi la dichiarò miracolosa e ottenuta per intercessione del Servo di Dio, grazie alle preghiere sia delle Suore salesiane dei Sacri Cuori, presenti nell’Ospedale, sia dei familiari e dello stesso arcivescovo di Manfredonia. Dopo il parere positivo della Plenaria dei Cardinali e dei vescovi membri del Sacro Dicastero, il 12 gennaio 1996 papa Giovanni Paolo II approvò il miracolo, e 12 maggio dello stesso anno fu celebrata in piazza San Pietro la beatificazione[5].
Il miracolo per la canonizzazione
Santo napoletano
Tra i tantissimi santi, caso unico in Italia e diviso solo con Venezia, che la città di Napoli annovera tra i suoi patroni e compatroni, san Filippo Smaldone è il primo santo nato ufficialmente nella città di Napoli; essa infatti annovera al momento soltanto una santa, Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe nata nel quartiere popolare di Montecalvario nel 1715, mentre Alfonso Maria de’ Liguori e Giuseppe Moscati, che la chiesa napoletana ha sempre considerato come suoi santi, sono nati l’uno a Marianella (al tempo comune a sé) e l’altro a Benevento.