IV Domenica di Quaresima

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“Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi. Il re [dei Caldèi] deportò a Babilonia gli scampati alla spada”
Un’alleanza infranta dalla durezza di cuore del popolo di Dio
Tempio e città santa distrutti, consegnati alle fiamme, non è più possibile offrire i sacrifici al signore, comincia un tempo lungo, settant’anni, in cui il popolo comincia a riflettere sui propri errori e a cambiare vita riunito intorno alla Parola della legge e dei profeti e da questo rispunta una vita nuova e un nuovo rapporto con Dio.
“Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.”
Gesù, nel suo dialogo con Nicodemo, ci aiuta a leggere il suo “innalzamento” sulla croce alla luce dell’esperienza fatta dal popolo nel deserto.
Il popolo chiede di essere liberato dai serpenti e Dio come soluzione dà un altro serpente ma chi lo guardava restava in vita.
Anche noi chiediamo di essere liberati dal peccato, dal dolore, dalla morte che sono i serpenti che ci fanno male oggi, e Dio come soluzione ci dà il Crocifisso.
Un Dio che si fa peccato per amore
Un Dio che si fa dolore per amore
Un Dio che sperimenta la morte per amore
Chi guarda a Lui anche se sperimenta il peccato, il dolore e la morte impara ad andare oltre ogni limite con l’amore.
In Lui l’Alleanza nuova e definitiva!